Siamo orgogliosi di raccontarvi che a Madaba, in Giordania, abbiamo erogato borse di studio per 15 piccoli siriani affinchè possano andare a scuola “Al Akhelaa educational schools and kindergartens”. Il nostro obiettivo è quello di scolarizzare il maggior numero di minori, con la collaborazione del centro.
 
Questa scuola è frequentata da 400 bambini giordani e 200 bambini siriani. Le borse di studio includono il trasporto, lo zaino, i libri, il materiale scolastico e le uniformi. Oltre a incentivare la scolarizzazione dei bambini siriani, a Madaba portiamo avanti programmi di educativi extrascolastici e ricreativi.
 
"Questi bambini hanno sofferto traumi profondi. Per molti di loro, tornare a scuola è un segno di speranza”, dice il delegato dell’Unicef in Giordania, Michele Servadei.
 
Continuare ad imparare
 
Più di 90.000 bambini e bambine siriani rifugiati in Giordania non vanno a scuola. La loro educazione si è interrotta o addirittura non è mai iniziata.
 
La situazione era molto diversa prima della guerra in Siria. Gli studenti godevano del diritto di accesso gratuito all’istruzione fino ai 12 anni di età e il paese vantava un indice di alfabetizzazione del 90%. Ora, data la loro condizione di rifugiati, i genitori hanno altre priorità rispetto a quella della frequenza scolastica. Questo contesto favorisce il lavoro minorile, tanto all’interno quanto all’esterno dei campi profughi. Anche il matrimonio in giovanissima età ha avuto un preoccupante incremento.
 
Fornire spazi, insegnanti, libri e impianti ha costi piuttosto alti e il governo giordano è al tracollo. Benché alcune scuole pubbliche organizzino classi serali per i bambini rifugiati e l’Unicef sostenga il Ministero di Educazione giordano, sono ancora parecchi i bambini e le bambine rifugiate esclusi dal sistema educativo.
 
Foto: I bambini con borsa di studio nella scuola privata “Al Akhelaa educational schools and kindergartens”  hanno tra i 4 e i 13 anni (Global Humanitaria/ Al Mahd).