La Chiesa Valdese e le scuole ecologiche.

[15/1/2020]

Sempre belle notizie dall’Otto per Mille della Chiesa Valdese.

Grazie al prezioso contributo di 29.944,75€ della TAVOLA VALDESE abbiamo realizzato un importante progetto nelle comunità rurali di Cochabamba, in Bolivia.
L’intervento, dal titolo “Q’OMER YACHAYWASIKUNA (in lingua quechua scuole ecologiche)”è incentrato sul tema del cambiamento climatico e su come affrontare in maniera resiliente gli effetti negativi che ricadono sulle famiglie, sulle scuole e sulle comunità rurali di 4 municipi boliviani (municipi di Arbieto, San Benito, Tarata e Vacas, dipartimento di Cochabamba).
Insieme agli insegnanti, agli studenti, alle loro famiglie, alle giunte scolastiche e alla popolazione locale, abbiamo implementato processi di educazione ambientale partecipativa ed inclusiva, basati sulla trasformazione delle relazioni tra gli esseri umani e l’ambiente.
 
Per fare questo siamo intervenuti nelle scuole boliviane per promuovere buone pratiche ambientali, come ad esempio l’uso razionale dell’acqua, lo smaltimento dei rifiuti, la gestione degli orti scolastici per la sicurezza alimentare, il corretto utilizzo di sistemi di raccolta di acqua piovana, la promozione dell’uso delle energie rinnovabili, l’acquisto di attrezzature, l’avvio di piccole cooperative locali oltre che la formazione dei docenti per l’applicazione delle diverse pratiche educative ambientali comunitarie.
 
Infine abbiamo lavorato per una riforestazione nelle comunità più afflitte. Con le Scuole Superiori di Formazione dei Maestri abbiamo messo a punto dei vivai e rinforzato un modello educativo scolastico che punti a preservare l’ambiente.
 
I municipi di Arbieto, San Benito, Tarata e Vacas presentano una lunga tradizione agricola, essendo essenzialmente comunità rurali. Questi municipi si trovano tra i 2.537 mt e i 5.035 mt di altitudine. Di recente stanno affrontando problemi ambientali piuttosto seri, che minacciano l’equilibrio delle loro forme di vita ed espongono le popolazioni locali a una maggiore vulnerabilità come effetto del cambiamento climatico; i fenomeni più evidenti sono i processi di erosione e di deterioramento del suolo, la perdita della biodiversità e la contaminazione delle acque. Questi fenomeni hanno provocato un elevato tasso di migrazione per cause climatiche che minacciano la vita delle comunità rurali e fanno aumentare la pressione sui centri urbani recettori. Secondo quanto riportato dalle Nazioni Unite (2011), la Bolivia è afflitta ogni anno da maggiori disastri ambientali come conseguenza dei fenomeni avversi relativi al cambiamento climatico. Nell’ultimo decennio sono aumentate le inondazioni, lo straripamento dei fiumi, lo scivolamento delle terre, grandine e gelate, tutti fenomeni prodotti dal cambiamento climatico. La FAO mette in allerta i paesi poveri e in via di sviluppo, i cui sistemi di produzione sono così fragili, che le perdite generate durante gli eventi climatici avversi si ripercuotono fortemente sulla disponibilità e sull’accesso al cibo, provocando insicurezza alimentare e fame cronica. Pertanto, l’adattamento al cambiamento climatico e la gestione del rischio sono parte fondamentale del processo di sviluppo. Per quanto riguarda l’ambito educativo boliviano, benché la Legge in tema di Educazione stipuli come obiettivi il potenziamento della vocazione produttiva dei territori e la prevenzione dei rischi e dei disastri naturali, la realtà educativa evidenzia una totale assenza di programmi di educazione ambientale come parte integrante di un piano educativo diretto ad affrontare le minacce e i rischi legati al cambiamento climatico. Le uniche iniziative esistenti sono di natura isolata da parte di alcuni professori e dirigenti scolastici, che fanno il possibile per trasmettere competenze, valori e attitudini ambientali alla popolazione studentesca. Con il progetto “Q’OMER YACHAYWASIKUNA” questi sforzi e queste iniziative sono ampliate e rivolte a un numero maggiore di scuole, per offrire un’educazione che fornisca strumenti utili per affrontare i problemi ambientali delle sue comunità.
 
I beneficiari del nostro intervento sono più di 8.000 bambini e adolescenti tra i 4 e i 18 anni d’età appartenenti a 63 unità educative dei 4 municipi e circa 400 studenti delle scuole superiori di Formazione dei Maestri “Ismael Montes” e “Manuel Ascencio Villarroel”. Gli effetti positivi del progetto coinvolgono anche i 600 insegnanti delle 63 unità educative e i 38 docenti delle 2 scuole superiori.

Siamo infinitamente grati alla Chiesa Valdese per aver rinnovato, anche quest’anno, la fiducia nel nostro lavoro e nel nostro impegno.
GRAZIE!