Progetti di microcredito per le donne cambogiane

[27/3/2014]

Nei paesi in via di sviluppo la maggior parte delle famiglie sopravvive grazie ai proventi di piccole attività agricole, che nella maggior parte dei casi non danno i risultati sperati. La difficoltà o l’impossibilità nel poter accedere a prestiti bancari per migliorare le produzioni e per acquistare il materiale necessario per le colture, spesso le costringe a rivolgersi a persone che concedono crediti a tassi di interesse molto elevati, da usura appunto.

Questo non fa altro che alimentare il circuito della povertà, perché i contadini, anche dopo aver ottenuto i proventi dei raccolti, si vedono obbligati a richiedere ulteriori prestiti, dal momento che tutto quello guadagnato viene subito restituito come interesse.

Il microcredito non è altro che un prezioso ed essenziale strumento di sviluppo economico e sociale che permette alle persone in condizioni di povertà ed emarginazione di accedere a finanziamenti. Nella pratica è un credito di piccolo ammontare, finalizzato all’avvio di un’attività imprenditoriale.

In Cambogia, insieme alla nostra controparte l’associazione AREDOC, abbiamo dato vita ad un programma di microcredito diretto principalmente alle donne che vivono nelle zone rurali.
A Takeo, abbiamo concesso così prestiti ad interessi molto bassi (2-3%) per sostenere l’avvio di piccole attività e di negozi per 34 gruppi comunitari e 154 persone (di cui 142 sono donne).

“Finalmente ora posso contare su entrate economiche” racconta Phann, di 42 anni. Insieme al marito lavora la terra e, grazie al credito ottenuto, ha potuto comprare il fertilizzante, gli attrezzi agricoli ed una cisterna per l’acqua per irrigare il campo. Inoltre, sempre con il credito, ha avviato un piccolo negozio per la vendita del pesce nel mercato. Queste attività hanno permesso di guadagnare denaro che servirà anche a seguire ed aiutare la figlia più piccola di 10 anni.

A casa di Sek (52 anni) vivono 6 persone: il marito e 4 figli. Insormontabili si sono rivelate le difficoltà nel far fronte al prestito, con un tasso di interesse del 10% , richiesto ai vicini per mantenere il campo di riso. Il credito ottenuto grazie a Global Humanitaria li ha liberati dall’indebitamento eccessivo in cui si erano trovati. Ora si possono dedicare alla vendita di frutta e di riso. La loro vita è migliorata e Sek è diventata anche leader di un gruppo di cinque persone che hanno partecipato all’avvio del suo negozio.

>"La mia vita è cambiata da quando ho una attività di vendita di bibite e colazioni presso la mia casa”. La famiglia di K. Heat (59 anni)  vive solo grazie alla coltivazione del riso. Grazie al credito può comprare semi, fertilizzanti ed attrezzi per migliorarne la produzione e poterlo così rivendere e guadagnare qualche soldo per una attività presso la sua casa.

 

Foto: La maggior parte del credito è stato destinato a gruppi comunitari e a donne. (Global Humanitaria/AREDOC)

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