Prima raccolta di riso a Bodouakro, Costa d’Avorio.

[18/2/2015]

Sono giorni della raccolta del riso per le donne della cooperativa agricola di Bodouakro. Più avanti raccoglieranno anche le arachidi, i pomodori e i gombò (un frutto tropicale).
 
Da più di un anno sosteniamo questa cooperativa, costituita dalle mamme dei 200 bambini che frequentano la scuola che Global Humanitaria ha costruito due anni fa. L’impresa fornisce gli alimenti alla mensa scolastica. Circa una sessantina di donne hanno frequentato corsi di formazione e ricevuto gli attrezzi per coltivare e i prodotti fitosanitari per migliorare la produzione agricola.
 
Bodouakro si trova a 30 Km da Daloa, la nostra zona d’intervanto dal 2006. In questa zona sono arrivati migliaia di profughi a seguito delle guerre che hanno provocato il collasso delle istituzioni sanitarie ed educative del paese africano.  Gli Ivoriani hanno attraversato ben due guerre civili tra il 2002 e il 2011, che hanno provocato la morte di oltre 400.000 civili e la fuga di migliaia di vittime.
 
Daniel Kone, coordinatore di Sapharm/Global Humanitaria, ci spiega qual è la situazione attuale a Daloa.
 
Quali sono stati i principali cambiamenti dalla fine della guerra? Esistono maggiori opportunità di lavoro?
Il clima sociale è abbastanza tranquillo. Dopo la guerra e la crisi post-elettorale (2010) si sono verificate tensioni che però sono subito rientrate dato che la popolazione di Daloa desiderava andare avanti e recuperare la stabilità. In città sono state costruite alcune strade ed un nuovo mercato; l’arrivo di alcune organizzazioni non governative che si sono insediate nella zona, hanno permesso che giovani uomini e giovani donne potessero lavorare e generare al tempo stesso lavoro. Tuttavia, questi miglioramenti non sono sufficienti per soddisfare tutte le necessità lavorative della popolazione.
 
Esistono programmi per la riconciliazione e la pace? Quali sono i risultati ottenuti?
In tutta la Costa d’Avorio sono previsti attività per incentivare la pace e la riconciliazione. Per quanto riguarda la città in questione, Daloa, il programma è incentrato nella risoluzione dei conflitti tra le etnie locali bete e dioula, proprio dopo la crisi istituzionale post-elettorale del 2010. A questo scopo è stato organizzato un dibattito con la presenza della Commissione per la Verità e la Riconciliazione, con la partecipazione di tutti i leader dei principali gruppi etnici e delle differenti aree. Nel dibattito si è discusso del perdono e del potenziale rinnovamento della città per raggiungere uno stile di vita adeguato per tutti. Si tratta di dimenticare ed andare avanti unendo le forze per superare il dolore causato dalla guerra e le sue conseguenze. Oggi a Daloa si respira una maggiore coesione sociale, sebbene siamo ancora testimoni di fanatismi politici e non di una reale ricerca di migliori condizioni di vita della popolazione da parte del mondo politico.
 
Quali problemi deve fronteggiare la parte più debole della popolazione come donne e bambini?
Le donne sono emarginate e non godono di molti diritti fondamentali, come l’educazione. La violenza di genere resta impunita. Ci sono ancora bambine, in tutto lo stato della Costa d’Avorio, i cui genitori si oppongono alla loro istruzione, perché solo i maschi godono di questo diritto. Le bambine sono destinate al matrimonio ed è giusto che aiutino i genitori nel lavoro agricolo e in quello domestico.
 
Quali sono le misure da adottare con maggiore urgenza?
Misure sociali ed umanitarie. Sono molti problemi reali tra la popolazione. È necessario insistere sull’alfabetizzazione delle donne e delle bambine, migliorare le strade, creare lavoro e dare inizio a programmi di attenzione sanitaria. Sul piano della coesione sociale, i gruppi politici dovrebbero tener conto di tutti i gruppi sociali, per evitare la creazione di clan, cosa che potrebbe riaccendere le tensioni e riportare alla luce nuovi conflitti.