Bolivia; la legge che non salvò 100 donne

[3/10/2014]

di Iris Alandia Sociologa e Responsabile Progetti di Global Humanitaria Bolivia

100 sono le donne assassinate tra il gennaio e l’agosto di quest’anno in Bolivia, la maggior parte per mano dei propri mariti o ex mariti, nonostante sia entrata in vigore una nuova legge contro la violenza machista.
Il corpo di polizia va assolutamente formato e preparato meglio ed è essenziale rompere e superare la concezione che questo non sia un delitto, ma un semplice affare privato di famiglia. Dobbiamo impegnarci in questa lotta e rafforzare la cultura della denuncia.


Famiglia boliviana. Foto di Juan Díaz/Global Humanitaria

La Bolivia è il paese latino americano con il più alto tasso di violenza fisica contro le donne e il secondo dopo Haiti per gli abusi sessuali*. Il Centro per l'Informazione e lo Sviluppo delle Donne della Bolivia, ha registrato nei primi 8 mesi di quest'anno ben 100 omicidi, di cui 59 casi di femminicidio avvenuti per mano del proprio partner o ex partner.
Che cosa sta succedendo? Nelle parole dell’accademica messicana Marcela Lagarde, “la violenza di genere crea in molte donne un sentimento che è alla base del controllo patriarcale: la paura”. Tale violenza danneggia le donne e danneggia la società tutta perché crea un circolo vizioso che termina solo nel dolore.
A marzo del 2013 è stata approvata la legge 348 “Legge Integrale contro la violenza sulle donne”, grazie alla pressione della società civile. Questa legge penalizza reati come il femminicidio, le molestie sessuali, la violenza domestica o la sterilizzazione forzata. Il Ministero di Giustizia è responsabile di coordinare l'attuazione di politiche per la prevenzione, il trattamento, la sanzione e la lotta contro la violenza verso l’universo femminile.
Tuttavia, nonostante questi sforzi poche sono state le sentenze emesse per femminicidio e i casi di violenza nel paese non sono diminuiti.
La legge c’è, ma la realtà dimostra che non è sufficiente se non viene  affiancata da politiche, programmi e finanziamenti. Soltanto nel dipartimento di La Paz ci sono 3.759 cause aperte e solo 14  pubblici ministeri per rispondere.  I dati della Forza Speciale di Lotta contro la Violenza, mostrano che il dipartimento di La Paz è tra i più violenti, con 3.318 casi di violenza solo nel primo quadrimestre di quest’anno, segue  Cochabamba con 2.130 casi e Santa Cruz con 1.446.
Il lavoro di prevenzione è fondamentale per combattere questa piaga, è fondamentale sensibilizzare uomini e donne a valori quali il rispetto dei diritti di genere.
Il problema è universale e pubblico, è necessario superare la concezione che la violenza sia semplicemente un fatto privato. Dobbiamo alzare la voce per fermare questo crimine vergognoso che colpisce le donne e la società, e chiedere allo Stato di intervenire in merito. Dobbiamo impegnarci in questa lotta e convincere che tutti i casi vanno denunciati.
 
*Programma ONU-Women